sabato 7 giugno 2014

Le lepri estatiche






Al calar della sera arrivai in un fienile. Era diviso da un soppalco a circa due metri dell'altezza e per fortuna ci avevano lasciato la scala a pioli. In un attimo fui di sopra, a scartare i panini imburrati con prosciutto affumicato e pere che mi avevano dato a ó- Kígyós. Poi finii il vino che avevo stappato a mezzogiorno. (...)

Avvolto nel cappotto, la testa sullo zaino, rimasi sveglio a fumare (...) e mi abbandonai a pensieri euforici. Era come nella prima notte all'addiaccio sul Danubio: provavo la medesima sensazione quasi estatica all'idea che nessuno sapesse dov'ero (...).


Punteggiate di papaveri, le onde verde oro dei campi di grano scolorirono. Come in una bilancia a due piatti, il sole rosso si inabissò sotto l'orizzonte e simultaneamente salì una luna arancione. A due giorni soltanto dal plenilunio, la luna sorse dietro un bosco, perdendo velocemente colore man mano che fluttuava verso l'alto, finchè il frumento non apparve indistinto nella semioscurità come un mare metallico e puntuto.
Un gufo si svegliò tra gli alberi e, qualche istante dopo, un fruscio mi strappò dal torpore che precede il sonno. Uno sfregamento di steli e di spighe, e due sagome pallide sgambettarono allo scoperto, si rincorsero tra le stoppie, poi si bloccarono, fissandosi estatiche. Erano due lepri. Più grosse del vero, immobili come in preda a un incantesimo lunare, sedevano erette, con le orecchie drizzate.




Patrick Leigh Fermor, Fra i boschi e l'acqua, ed. Adelphi

Traduzione di Adriana Bottini e Jacopo M. Colucci


10 commenti:

  1. Un bel libro, per ciò che dice e per ciò che fa immaginare.

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  2. e fortuna che non era un coniglio bianco col panciotto, altrimenti arrivava pure il Cappellaio Matto non c'è mai da stare tranquilli quando si tratta di orecchie lunghe morbide e pelose e nasi odoranti :)

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  3. Bello, ma stavolta la scintilla non è scoccata. Ho avuto l’impressione di trovarmi, a teatro, davanti a una bella scenografia, un bel fondale fin troppo saturo di belle immagini, ma senza lo spettacolo teatrale. Ricorre per ben due volte la parola “estatico”, ma se sei uno Scrittore l’estasi la devi esprimere, non “nominare”. Anche se, naturalmente, ho tratto l'impressione di una grande e delicata sensibilità (altrimenti non sarebbe un testo proposto da te... :D)
    Baci8

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  4. p.s.
    in seguito a un'incursione su ibs mi sono parzialmente ricreduto: forse avevo preteso di giudicare da troppo piccoli frammenti. Fermor è affascinante, anche se "il viaggiatore" non è esattamente il mio tipo (sono più da viaggi interiori... :D)

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  5. Non conosco né scrittore,né libro. Ma quel che pubblichi mi dà già l'idea che presto lo conoscerò!

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  6. E' un autore che sto iniziando a conoscere:); peraltro non ho ancora terminato di leggere il volume da cui ho tratto il passo, il quale documenta un segmento di un viaggio a piedi ( ma anche a cavallo e con altri mezzi che il caso e qualche amicizia hanno messo a disposizione di Fermor ) compiuto dall'autore nel 1934 ( destinazione Istanbul ).
    Sono d'accordo con Nick, non è una scrittura che colpisce per eleganza e densità ma il racconto è piacevole e ogni tanto riserva delle sorprese ( come quella delle lepri estatiche ..ma ci sono anche delle cicogne indimenticabili).
    Grazie a tutti!:)

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  7. Quante volte, in questi giorni, mi sorprendo a contemplare campi di grano e papaveri. Le lepri, quelle no, non ci sono.
    Mi accontento, comunque, di immagini estetiche senza lepri estatiche.
    Buon fine settimana, gemellina!

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  8. @Nela: grazie, gemellina! un bacio:)

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  9. Fumare in un pagliaio... numble numble...

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  10. @Guglielmo: a onor del vero, ho eliminato proprio la parte in cui Fermor diceva di averlo fatto con molta cautela... ( colpa mia se ti sei fatto di Fermor una certa idea:)
    Ciao!

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