domenica 14 agosto 2016

gatti



Ma ancora più lontani dal mondo erano i gatti:
la loro perfezione faceva paura. Chiusi nella loro precisione e nell'accuratezza dei propri corpi, non conoscevano l'errore, nè l'anomalia. Per un attimo scendevano in profondità, in fondo alla loro esistenza, e allora immobili nel loro morbido pelo, diventavano minacciosamente e solennemente seri
e i loro occhi diventavano rotondi come la luna, assorbendo lo sguardo nelle sue fessure infuocate. 

Ma dopo appena un attimo, rigettati a riva, sulla superficie, sbadigliavano la loro nullità delusi e disincantati.                   Nella loro vita piena di grazia chiusa in se stessa non c'era posto per alcuna alternativa. E, annoiati nella prigione di questa perfezione senza via d'uscita, presi dallo spleen, sbuffavano con labbro arricciato, pieni di vaga crudeltà, sul corto muso allargato dalle strisce. 

Bruno Schulz, L'epoca geniale
ed. Vie del Vento
traduzione di Lorenzo Pompeo
                                                                                                                       

martedì 2 agosto 2016